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Il Sito Boschi di Piazza Armerina è un biotopo caratterizzato dalla presenza di massicci rimboschimenti, sia a conifere sia a specie alloctone come l’eucalipto. Si tratta di un Sito sottoposto a notevoli pressioni antropiche ad opera dell’eccessivo carico pascolivo, dei frequenti incendi e dal complesso agroecosistema che caratterizza l’intero ambito, prevalentemente costituito da seminativi. Con specifico riferimento ad un cono visivo rappresentativo per quanto riguarda la percezione dei principali caratteri paesaggistici del Sito, di seguito si illustra lo svolgimento dell’analisi visiva di una panoramica. L’analisi percettiva del paesaggio è stata svolta secondo le modalità di seguito illustrate: – identificazione dei piani visivi, suddivisi in primo, secondo, terzo, quinta di sfondo e skyline; – individuazione degli elementi singolari che emergono da ciascun piano visivo e che in qualche modo inferiscono con esso; – segnalazione di eventuali elementi di disturbo o di riduzione della qualità paesaggistica sotto l’aspetto percettivo.

Floristella – Foto di Visualy di Murella Gianluca

Il Sito Boschi di Piazza Armerina è caratterizzato da elevata frammentazione nell’uso del suolo, la quale produce una gamma di piani visivi e paesaggi anche molto differenti tra loro. In primo piano emerge un elemento arboreo appartenente ad un tassello boschivo di rimboschimento a conifere, forse la tipologia d’uso del suolo maggiormente presente all’interno del Sito. Il secondo piano visivo è caratterizzato prevalentemente da un paesaggio di tipo agrario in cui domina la coltivazione a seminativo. Al’interno del presente campo visivo è possibile rinvenire macchie di pruneti, sparsi in modo residuale nel Sito. Il terzo piano visivo è costituito ancora da un agroecosistema a seminativo di transizione tra la forma coltivata ed il bosco retrostante. In questo ambito è infatti possibile rinvenire macchie o singoli esemplari arborei che punteggiano la coltivazione. Lo sfondo è infine caratterizzato da rimboschimenti a conifere ed eucalipti, i quali presentano un elevato grado di antropizzazione sia per la presenza di margini boscati eccessivamente definiti e rettificati, sia per la tipologia di sesto di impianto che vede l’assetto forestale sviluppato “a file”, a determinare un aspetto innaturale dell’ambito paesaggistico.” “Mediate l’analisi percettiva del paesaggio è possibile definire diversi piani visivi corrispondenti a diversi tipi di paesaggio. Il biotopo Boschi di Piazza Armerina è caratterizzato dalla presenza assai diffusa di rimboschimenti a conifere ed a specie alloctone come l’eucalipto. Vi è inoltre la presenza residuale di boschi a pini mediterranei e cipresso. Oltre agli ambiti forestali è possibile individuare un territorio per lo più abbastanza frammentato in cui le attività agricole, la coltivazione di specie arboree, i pioppeti ed i sistemi particellari complessi si alternano a praterie aride, nell’ambito delle quali è possibile rinvenire anche habitat molto importanti dal punto di vista ecologico, caratterizzati da un livello di interesse prioritario e tutelati ai sensi della Dir. 92/43/CEE “Habitat” con il nome di Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea (cod. 6220). Porzioni frammentarie ed assai ridotte del sito sono caratterizzate dalla presenza di gariga e vegetazione rupestre, alle quali possono appartenere habitat importanti dal punto di vista ecologico ai sensi della Dir. 92/43/CEE “Habitat” con il nome di Arbusteti termo mediterranei e pre-desertici (cod. 5330).

Come più volte evidenziato sia mediante l’analisi visiva sia mediante la valutazione degli aspetti naturali del Sito in esame, emerge come l’antropizzazione di per se stessa non sia assai marcata all’interno del Sito, sebbene sia rilevabile una certa pressione antropica esercitata sul Sito Natura 2000 sia dalle attività agricole e pastorali sia dai massicci rimboschimenti passati con specie alloctone. Tra gli elementi antropici che conferiscono vulnerabilità al Sito vi sono frequenti incendi, il massiccio carico pascolivo e l’eccessivo sfruttamento dei suoli causato dall’agricoltura.

Senza dubbio le principali variazioni paesaggistiche di questo Sito sono da ricondurre all’epoca in cui, poco dopo la metà del secolo scorso, furono effettuati massicci rimboschimenti con specie alloctone ma anche con pini mediterranei e conifere in genere. Anche il progressivo abbandono del presidio territoriale dovuto all’abbandono delle attività agricole e pastorali, la conseguente frammentazione nell’uso del suolo, l’impoverimento del medesimo ed il conseguente incremento del rischio idrogeologico hanno certamente comportato un’importante variazione negli aspetti paesaggistici. Inoltre l’abbandono del presidio territoriale e la presenza di aree sempre più caratterizzate da fitocenosi pioniere dotate di scarso sviluppo evolutivo, ha comportato nel tempo una maggiore frequenza negli incendi boschivi che hanno fortemente incrementato la vulnerabilità del Sito. Infine, il carico eccessivo operato dalla pastorizia su habitat prativi anche di interesse naturalistico, sta portando ad un progressivo impoverimento dei suoli a scapito dell’evoluzione ecologica del Sito.

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